Il Centro Storico di Pinerolo, nel corso dei secoli è stato oggetto di diversi rimaneggiamenti. Malgrado questo o se volete grazie a questo, presenta oggi diversi edifici o intere zone, riconducibili a vari periodi storici. Nel testo che segue cerchiamo di presentarvi alcuni dei più significativi edifici.

La Cattedrale, nata sulla carta nel 1024, ebbe nel suo aspetto originario, vita relativamente breve: all’inizio del ‘400 l’edificio fu riedificato in forme gotiche. Nel periodo 1766-78 il gotico cedette alla contaminazione barocca; l’altare maggiore risale al 1781. I restauri iniziati nel 1885, intesero alleggerire le sovrastrutture barocche recuperando l’originale forma gotica. La nuova facciata fu costruita nel 1886 (quella precedente era stata danneggiata da un terremoto nel 1808) e presenta rosoni, pinnacoli ed altri elementi in cotto. Il campanile, risalente al 1425, è ancor oggi un’incompiuta: manca infatti della guglia. All’interno , accurati restauri, hanno ridato agli affreschi ed alle decorazioni lo splendido aspetto artistico ed estetico originario. Da segnalare gli affreschi delle colonne, il presbitero, l’abside (opere di Giuseppe Rollini), la tela sovrastante l’ingresso laterale (Cacciata dei Demoni, attribuita a Paolo Rubens) ed il notevole leggio in legno scolpito, così come il pulpito ( ‘600).

Il Palazzo del Senato, risalente alla metà del XV secolo, domina il primo tratto di Via Principi d’Acaja. Le due facciate meglio conservate (rivolte verso la via e verso la sovrastante piazzetta), presentano diversi ordini di finestre (bifore a sesto acuto e rettangolari) ornate di cotti originali dell’epoca. Venne edificato su volere di Ludovico Duca di Savoia come sede della Congregazione degli Stati sottoposti al dominio sabaudo nel Piemonte, divenne con Vittorio Amedeo II, nel 1713, la sede del Senato del Pinerolese, con giurisdizione su tutto il Piemonte.

Il Palazzo dei Principi d’Acaja conosciuto anche come Castello dei Principi d’Acaja anche se l’appellativo di “castello” risulta quantomeno improprio, sorse come abitazione dei Principi dell’omonima casata, costituendo con ogni probabilità una appendice dell’antica fortezza posta sul colle poco distante di cui oggi purtroppo non rimane nulla. Attualmente non risulta visitabile a causa del pessimo stato di conservazione in cui versa. E’ comunque visibile la facciata esterna. Nel cortile è presente un piccolo ma pregevole loggiato, mentre nei saloni interni, manomessi da usi impropri, sono andati in parte distrutti gli affreschi monocromi risalenti agli ultimi anni del XV secolo.

La chiesa di San Maurizio, si presenta con l’aguzzo campanile gotico(trecentesco), con tre piani di bifore, doppie bifore e trifore e con l’alta cuspide ottagonale. Negli anni è diventato il simbolo della città in quanto visibile anche da buona parte della pianura pinerolese. Curioso il fatto che l’orologio abbia un un’unica lancetta per indicare le ore. La chiesa risale nelle sue parti originali al 1222, ma risulta ampliata e rimaneggiata a più riprese fino al 1889. Il tempio gotico a cinque navate con pilastri cruciformi, volte a crociera ed abside poligonale, presenta una navata laterale sinistra, chiaramente asimmetrica, probabilmente frutto di ampliamenti ottenuti utilizzando un porticato esterno. Tra le testimonianze pittoriche che vi sono conservate si segnalano una Pietà, una Madonna con Bambino tra i santi, le figure di San Germano e Santa Radegonda (secolo XV e XVI), ma notevoli sono anche le Pale della Nascita della Vergine (del Beaumont) e l’Ascensione (opera del Petrini). Curioso il fatto che in una tela si scorge la Cittadella Fortificata che sorgeva (fino all’ultima dominazione francese) sul colle attiguo alla Chiesa. La chiesa ospita nella navata destra i resti tumulati dei Principi d’Acaja, qui traslati nel 1898 quando vennero reperiti tra i ruderi della distrutta chiesa di San Francesco.

Alle spalle della chiesa di San Maurizio, sorge il Santuario della Madonna delle Grazie, che con la sua cupola risale al 1584 (sulla sommità della cupola troviamo una Madonnina eretta a protezione della città). Il Santuario rimaneggiato più volte fino al 1910, presenta oggi decorazioni del Felli e del Gennaro. Dinnanzi alla monumentale facciata sorge un ampio terrazzo dal quale si gode uno splendido panorama che spazia dalla vicina collina di Pinerolo fino alla collina torinese (nelle giornate terse si riconosce perfettamente la cupola di Superga) fianno all’arco alpino dominato, come tutti i panorami pinerolesi dalla mole del Monviso.

La Chiesa di San Domenico, con il suo abside poligonale ed il suo campanile romanico, sorge sui resti di una grande chiesa a cinque navate sorta a partire dal 1438, ma poi andata distrutta a causa di un terrificante incendio avvenuto nel 1694. Nella nuova riedificazione la chiesa venne fortemente ridimensionata, fino al punto che di fatto venne utilizzata solo l’antica navata centrale e per il solo perimetro dell’abside. Della vecchia chiesa rimangono visibili a tutt’oggi solo alcune delle posizioni degli antichi pilastri, che oggi si trovano sullo spiazzo antistante la chiesa (l’attuale Piazza Marconi).

Palazzo Vittone Prende il nome dall’architetto Bernardo Vittone, allievo del Juvarra, che lo progettò e costruì nel 1740 su incarico del Re Carlo Emanuele II. Nato per ospitare i catecumeni delle valli, oggi è sede di alcuni tra i più importanti musei cittadini come la Collezione Civica D’Arte ed il Museo di Scienze Naturali. Nelle caratteristiche cantine con volte in mattoni, viene inoltre ospitato il Museo Etnografico e del Legno. Nell’edificio trovano inoltre sede alcune associazioni come ad esempio la Pro Pinerolo e la Scuola Universitaria.

La Cavallerizza Caprilli è un maneggio coperto costruito tra gli anni 1909 e 1910, ai tempi della Scuola di Cavalleria, dal Genio Militare e dalle Officine di Savigliano. Venne frequentato per decenni da allievi ufficiali di cavalleria provenienti da tutto il mondo. Si tratta di un opera di ingegneria di grande livello (all’epoca si trattava del maneggio coperto più grande d’Europa) ed ancor oggi rientra tra gli edifici equestri più belli e sicuramente la più antica struttura del suo genere. Nel giardinetto adiacente troviamo una stele che ricorda i caduti nella lotta di liberazione ed un busto che rappresenta il Capitano Federico Caprilli, inventore del “Sistema di equitazione naturale”.

La Casa del Vicario, fu l’antica residenza del Vicario Abbaziale di Santa Maria. Questa costruzione esternamente mostra notevoli fregi in cotto sulle facciate. Alla base dell’edificio troviamo l’angolo smussato che reca “la pietra della berlina” (pejra dla rajson) alla quale si narra venissero incatenati i debitori per “farli rinsavire”. Questa è quasi una leggenda, che peraltro non trova conferma in documentazioni dell’epoca che ne confermino l’utilizzo. Costruito sull’incrocio delle vie che costituivano l’asse stradale principale della Pinerolo medievale, l’edificio è stato oggetto di recenti restauri che l’hanno riporatato all’antico splendore. Nel corso dei restauri, è tornato alla luce anche un affresco posto sulla facciate esterna all’altezza del secondo piano.